Chi segue da più tempo l'iniziativa "Parliamo di Diritto" avrà potuto osservare come in occasione delle varie consultazioni referendarie siano state fornite diverse istruzioni, indicazioni e soprattutto spiegazioni del valore legale e dell'impotanza dei vari referendum, cercando di vedere oltre le singole visioni di "campagna elettorale" e lasciando allo stesso tempo ogni valutazione politica al singolo apprezzamento personale. Ogni commento seguito all'esito dei referendum stessi è stato poi affidato alle valutazioni singole e personali estranee a questo spazio.
Questa volta invece non è purtroppo possibile rimanere in silenzio di fronte al fiorire di numerosi articoli, affermazioni e frainendimenti che il referndum lombardo-veneto sta portando con sé e occorre quindi chiarire, di nuovo, alcuni concetti fondamentali.
1) Nessuna delle due Regioni ha mai votato o inteso votare per diventare indipendente o per staccarsi dall'Italia: per quanto questo potesse essere l'utopico ed impossibile sogno di Umberto Bossi e della vecchia corrente della Lega Nord, questo progetto è ormai superato e ad oggi nessuno dotato di un minimo di intelletto e buona fede potrebbe affermarlo senza che sia uno scherzo o senza essere consapevole che realizzare una cosa del genere sarebbe uno strappo alla tanto esaltata Costituzione.
Tant'è che si è votato per l'autonomia di queste Regioni (v. oltre).
2) Anche se per assurdo si fosse votato per l'indipendenza, con quale coraggio si sarebbe potuto proclamare con un semplice referendum consultivo (che ha lo stesso valore di un sondaggio) e non invece con un atto come quello con cui si è scelto di passare dalla monarchia alla repubblica?
3) Non è chiaro e a questo punto si dovrebbe anche spiegare come accidenti sia possibile anche solo pensare che "autonomia" ed "indipendenza" siano sinonimi.
A livello giuridico soprattutto, ogni parola ha il suo significato preciso e non può essere confuso con altri.
Giusto per chiarire a grandi linee, avere autonomia, significa avere libertà di esercitare opzioni e competenze senza avere troppi vincoli dall'alto, ma sempre e comunque in inconfondibile posizione subalterna a qualche altro ente superiore (in questo caso dello Stato Italiano); indipendenza invece significa che nessuno dei due enti è in rapporto subalterno all'altro, ma sono in piano di parità... come l'Italia e San Marino, per fare un esmpio pratico.
Quindi, visto che il referndum è stato per l'autonomia, è escluso che fosse destinato all'indipendenza o ad ottenerla.
4) Non è cambiato niente e nulla potrebbe nemmeno cambiare in tempi brevi: come già esposto in precedenza, questo referendum è consultivo, quindi non ha valore legale. Ma soprattutto questa è stata una mossa squisitamente ed esclusivamente politica.
Altro non è stato che una legittimazione popolare delle Giunte delle due Regioni coinvolte ad avviare le trattative con il Governo per ottenere una diversa distribuzione delle competenze già previste dalla Costituzione. In parole povere, per cambiare la distribuzione dei poteri già esistenti, nulla più e nulla di meno.
5) I costi ci sono stati e non ci si può fare nulla.
Qualunque cosa se ne possa pensare, ormai però il referendum è passato ed è finito. Si spera che le spese fatte dalla Regione Lombardia siano una tantum e che i costi vengano abbattuti ed ammortizzati nelle votazioni successive, ma toccherà al governo a questo punto estendere la modalità di voto elettronico al resto del Paese e magari raffinare le procedure.
Quel che è certo è che continuare a polemizzare su questo aspetto significa solo piangere sul latte versato, come si suol dire. Non sarebbe il caso di impiegare le proprie forze mentali su altri aspetti più importanti ed attuali?
6) Il voto elettronico ha o non ha funzionato?
Dal momento che questa è una materia ancora sperimentale, una prova potrebbe non essere sufficiente a dire sì o no. Andrebbe ripetuta per poter essere raffinata. Schierarsi apertamente e preventivamente pro o contro una tecnologia che potrebbe prevenire fenomeni di scrutatori partigiani e brogli elettorali senza prima capire nel merito se funzionerà a dovere e se e quali procedure vi siano da raffinare equivale ad avere troppe speranze preventive nella tecnologia o una coda di paglia lunga fino alla frontiera.
Altre polemiche che possono essere segnalate saranno affrontate nel merito e nei casi specifici.