giovedì 2 novembre 2017

Come si può rinunciare alla patria potestà?

La domanda, che purtroppo si sente sempre più di frequente in ambito di separazioni personali e divorzi, ha una sola risposta: non si può.
Il "rimedio" migliore nel caso in cui la responsabilità genitoriale non sia un onere gradito è semplicemente quello di non assumersela evitando di generare dei figli. Nel momento in cui questi nascono, i genitori hanno il diritto e il dovere di occuparsi di tutti i figli, con tutte le conseguenze del caso e indipendentemente dal fatto che siano nati nati dentro o fuori dal matrimonio o in prime, seconde o terze nozze.
Perdere la potestà genitoriale (oggi chiamata responsabilità genitoriale per vezzi di politcally correct che possono apparire anche opinabili) è una conseguenza piuttosto seria, che l'ordinamento riserva solo ed esclusivamente a casi di violazioni piuttosto gravi della legge che mettono in pericolo i figli e il loro benessere, quando non la loro stessa sopravvivenza. E come tale, può essere disposta solo da un giudice al termine di un apposito processo.

La sospensione o la revoca della responsabilità genitoriale può essere affrontata sotto due ottiche distinte, ma unite dalla stessa ragione di fondo.
Il primo punto di vista rilevante è quello penalistico: vi sono alcuni reati previsti nell'ordinamento, uno fra tutti quello di maltrattamenti, volti a tutelare i membri della famiglia e una volta commessi i quali il giudice non solo infligge una sanzione che può consistere in anni di galera e/o in una multa anche molto salata da pagare allo Stato per aver violato una sua disposizione e la pace sociale e familiare (e soprattutto per aver messo volontariamente in pericolo la vita, la salute ed il benessere dei figli, che l'ordinamento tutela), ma revoca anche la responsabilità genitoriale a titolo di ulteriore sanzione. Questo significa che dal punto di vista penalistico, perdere la responsabilità genitoriale è e deve essere considerata da tutti come una vera e propria punizione, che priva a tempo (in)determinato della possibilità di prendere qualsiasi decisione inerente alla vita dei propri figli.
Dal punto di vista civilistico, gli esempi della casistica abbondano: trascurare o peggio ancora abbandonare i figli, non mantenerli e non educarli adeguatamente, maltrattarli e distoglierli dai loro talenti e dalle loro inclinazioni naturali sono solo alcune delle possibili malversazioni che possono giustificare il ricorso al giudice affinché prenda i debiti provvedimenti, incluso allontanare il genitore lontano dal modello ideale e neutralizzarlo togliendogli ogni potere connesso alla responsabilità genitoriale. E magari anche disporre un risarcimento per il male già compiuto, qualora ne venga fatta apposita richiesta. Ancora una volta appare chiaro come il fine della legge sia uno solo: prevenire il male ulteriore che potrebbe derivare ai figli dalla vicinanza di un soggetto che si dimostra incapace e disinteressato a provvedere a loro, nella migliore delle ipotesi.

Entrambe le visioni esposte brevemente più sopra dovrebbero rendere un'idea del punto focale: la responsabilità genitoriale è un insieme di diritti e di doveri che nascono in capo alla persona per il fatto di dare alla luce una nuova persona: sono diritti e doveri connessi alla cura dei nuovi nati, alla loro tutela e al loro sviluppo finché non diventano uomini e donne adulti ed indipendenti.
Si tratta in altri termini di responsabilità a cui non ci si può sottrarre volontariamente, soprattutto se il fine è quello più gretto e becero di "risparmiare" a scapito degli altri... e a questo proposito, c'è una brutta notizia per coloro che una volta revocata la potestà genitoriale pensano di non pagare più il mantenimento dei figli, magari dopo una separazione o il divorzio: la sospensione o la revoca della responsabilità genitoriale non fanno venire meno l'obbligo di mantenimento, in quanto questo è un obbligo inderogabile derivato dall'essere genitori e non dall'essere responsabili dei figli. In un certo qual senso, si potrebbe anche dire che l'ordinamento punisce ancora ed in maniera più marcata coloro che si comportano male nei confronti dei figli. Una punizione più che congrua e ben meritata.
L'unico vero rimedio per non pagare passa per la prevenzione e dal non diventare genitori. Anche perché, come l'ordinamento stesso tende ad affermare fra le norme, a cosa serve mettere al mondo dei figli se poi non si vuole loro bene e non si è pronti e disposti ad affrontare tutte le responsabilità che comporta l'essere genitori?

17 commenti:

  1. a volte e' purtroppo necessario rinunciare

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    1. Senza sapere nel concreto a quali casi ci si riferisca, non è possibile esprimersi in merito.
      L'ordinamento tuttavia non permette una rinuncia, se non in un certo senso in via preventiva: mediante il parto anonimo della madre e il mancato riconoscimento del padre naturale della persona neonata.
      Una volta che questo riconoscimento avviene, tuttavia, non è più revocabile secondo le norme dell'ordinamento italiano, salvo un'azione di disconoscimento che richiede però ampi percorsi e un test genetico.

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    2. sono d'accordo elena,la vita non ha mai un'unica direzione,e' troppo vasta e assolutamente indefinita........

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    3. Rinunciare alla patria potestà è impossibile quanto è impossibile evitare il riconoscimento. Vi dico che la mia ex è rimasta incinta con l'inganno, mi ha fatto riconoscere il figlio e 2 mesi dopo mi ha fatto togliere la potestà genitoriale e ha chiesto pure il mantenimento. Ora devo pagare per un bambino che non ho mai voluto e che non farà mai parte della mia vita. Siamo a posto eh..

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  2. nel caso di figlie maggiorenni, entrambe laureate delle quali non ho più notizie ( per loro volontà e della loro madre) nonostante le mie ripetute richieste di loro informazioni ( non so come stanno, se hanno reddito, se hanno sostenuto spese, non so più nulla da quando avevano 17/18 anni, devo continuare a mantenerle e fino a quando non potendo verificare nulla? lor non hanno obblighi nei miei confronti come figlie?

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    1. Brutta storia .non sono un esperto ma mi sto trovando in una situazione simile.penso che non avendo piu nessun tipo di interazione tu non abbia piu obblighi di mantenimento

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  3. Mi sto spostando da mio marito. Nostro figlio ha 7 anni e lui l'ha visto i primi due anni, dopodiché ci ha cacciati di casa per prendersi in casa un'altra donna e sono andata a vivere con mia madre. In questi ultimi 5 anni l'avrà visto 4 o 5 volte. Non mi ha mai passato un centesimo di mantenimento ma non mi importa. Quello che mi importa è togliergli la potestà genitoriale. Sarebbe possibile? Come devo fare? Ora è scappato, non so più dove sta e non si è nemmeno presentato in udienza di separazione giudiziale. Il mio sogno sarebbe togliere la patria potestà a quello là e farlo adottare dal mio compagno con il quale ho altri due figli. Grazie a chi mi risponderà.

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  4. Buongiorno avrei una domanda, se potete aiutarmi, é possibile per un padre togliersi volontariamente la patria potestà perche in passato ha avuto precedenti penali abbastanza gravi e per questo non vuole fare ricadere le conseguenze dei suoi sbagli sui figli?

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  5. Buonasera ho una figlia di 3 anni con la mia compagna .Lei ha deciso di interrompere il rapporto visto che la bimba vivrà con lei ed la nonna ,mi sarà difficile avere un rapporto di continuità da genitore visto che loro pensano solo a loro. Quindi mi risulterà difficile avere un sano rapporto con mia figlia, infatti questo mi scoraggia perchè loro intendono la famiglia solo:( mia figlia, mia compagana,la zia ,nonna materna e lo zio fratello.
    Pertanto, io tengo un figlia dall'ex moglie quando sono con loro non si nomina mai la sorellina, pertanto visto questo comportamento chiedo se ora revoca la mia responsabilità da papà.
    Inoltre alla maggiore età della piccola lei potrebbe fare qualcosa per farmi riconoscere come papà
    Grazie

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  6. Buonsera vorrei sapere come potrei aprire un iter per rinunciare alla patria potestà poiché affetto da disturbo bipolare e per mia incapacità di gestire una crescita sana e serena della mia prole.Inoltre non voglio che onta di questa malattia disriminante possa ostacolare la realizzazione personale di ognuno.Grazie

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  7. Buonasera,mi potete aiutare???Un papa che non vede la figlia da 5 anni può fare un opera di bene e fare un scritto da un notaio in quale sta rinunciando alla patria potestà???grazie mille

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  8. Io sono stato caluniato da un ex moglie senza scrupoli, i magistrati nonostante abbiano capito la vendetta, continuano a dare ragione a lei, oggi stanco della ingiustizia italiana voglio rinunciare a quei cosiddetti obblighi visto che non ho nessun diritto senza alcun motivo quindi non essendo un bancomat non riconosco la magistratura come giusta e quindi per me non vale nulla

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  9. Ad esempio nel caso in cui l'altro genitore sia divenuto, dopo il parto, una persona completamente diversa da quella che era prima del lieto evento e voglia gestire unilateralmente l'educazione della prole. Una donna di un egoismo e di una cattiveria per cui varrebbe la pena rinunciare al figlio pur di non averci più a che fare...e senza averle mai fatto nulla di male (tradimenti, furti, lesioni, ad esempio). Una cattiveria scaturita dalla presa d'atto di non poter più essere la "donna libera" d'un tempo, credo.

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  10. È possibile rinunciare alla patria potestà quando il figlio è maggiorenne perché lui non ha interesse per il padre soprattutto malato invalido, e viene maltrattato?

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  11. Avrei una domanda i.miei figli non vogliono vedermi...abbiamo fatto una ctu ma ha rimbalzato la palla al giudice che ancora non dato sentenza. Tutti e due mi rifiutano cosa che non accadeva pre covid...continuano i litigi con la ex...

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  12. Io misono divorziato perché la mia ex ha abbandonato me e mio figlio derubando 10000 euro ed é scappata di casa con l'amante ritornando dopo un anno e la legge ha detto che aveva depressione non le hanno tolto la potestà perché la donna ha sempre ragione e chi sta pagando le conseguenze in tutto questo sono io ho duvuto lasciarle la casa perché mio figlio è minorenne l'amante con lei dentro casa io ho perso il lavoro e vivo in mezzo ad una strada questa è la legge ma ci penserà dio a tirare le somme

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  13. Bgiorno.. Ho un figlio di 22 anni che mi insulta, mi picchia e maltratta..influenzando in maniera negativa anche la seconda di 15 anni..Non riesco mandarlo via di casa per via degli obblighi genitoriali. Ma mi domando:" io non ho diritti come madre? E il padre può tranuqillamente non collaborare e ignorare tutto senza alcuna conseguenza?"

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